Sunday, February 28, 2010

il cielo sopra Melbourne.

Questo è il quarto giorno che mi trovo in Australia (Melbourne) e sono talmente stanca che non riesco neanche a scrivere due righe su questa città.
In due parole: è bellissima.
Presto il racconto di questa settimana incredibile.

Sunday, February 21, 2010

sentosa!

No, non sono andata a Bali. Questa è Sentosa, una piccola isoletta a sud di Singapore. Un'isola completamente attrezzata, ossia qualche chilometro quadrato di puro consumismo. E' un misto di spiagge caraibiche, qualche accenno al Park Guell e Disneyland. Non a caso sull'isola trovi shopping centers, gli Universal Studios, un enorme Casinò, Starbucks, Subway etc. etc... Attraversando l'isola si arriva poi alla spiaggia... ma tranquilli, è finta pure quella. Infatti, anni fa c'erano solo rocce e scogli..guardate un pò com'è ora! E' assurdo di come l'uomo riesca a manipolare la natura. Pensate poi al Casinò: per gli abitanti di Singapore l'ingresso è di 100 Sing dollars, per chi invece vien dall'estero è GRATIS! Tutto ciò perchè il governo non vuole incoraggiare il proprio Paese a giocare d'azzardo, ma per chi vien da fuori.. beh.. più spendono meglio è! Furbi.
Ad ogni modo, il posto è una figata. Una volta arrivato, sicuro non ti metti a filosofeggiare su quanto sia potente la macchina del consumismo, o a quanto sia squallida una spiaggia finta! Chissenfrega! Ti diverti e godi del paesaggio. Con 1 euro e 50 hai tutti i mezzi di trasporto pubblici a disposizione per l'intera giornata, nemmen fai la fatica di fare due passi! Non esiste poi la distinzione tra "spiaggia privata" o "spiaggia pubblica".. qui è tutto accessibile. Se penso alle spiagge pubbliche delle nostre coste mi vengono i brividi!

Tuesday, February 16, 2010

Manuale per un perfetto capodanno cinese.

Due o tre giorni fa è cominciato il Capodanno Cinese e ovviamente la città è iper decorata e iper luccicante. Feste a destra e sinistra, ma io ho avuto la fortuna di festeggiarlo a casa di Jacky. Bene, quando ho saputo che ero invitata a casa sua, già immaginavo una festa all'insegna di riti antichissimi, spiritualità a mille, cavolo è iniziato l'anno della Tigre, insomma!!
Gli amici mi hanno gentilmente avvisata che per tradizione avrei dovuto portare due mandarin oranges (come i nostri mandarini, ma grossi il doppio). Gli ospiti offrono al padrone di casa due mandarini, ma la cosa pazzesca è che a fine serata ti restituiscono i due mandarini e in più ti porti a casa pure i S O L D I!

E pensare che in Italia si portano le arance solo ai galeotti.
Preparo la mia sportina con i mandarini e tutta contenta mi dirigo insieme agli altri a casa di Jacky. Per cena, la mamma aveva preparato il cosiddetto steamboat, ossia un gran pentolone sempre in ebolizione dove man mano ci butti pesce, verdura, funghi etc... e aspetti che siano cotti poi li ripeschi e te li mangi con il riso.
mmmmh delizioso!

Finita la cenetta, altri amici ci raggiungono a casa... io impaziente aspettavo i riti provenienti dall'antica Cina e invece... GAMBLE!
Porca miseria, ma quale misticismo e spiritualità qui si gioca d'azzardo! Si prepara il tavolino, le carte da gioco, birrette, vino rosso australiano (coda di canguro...), sigarette e via di Black Jack fino alle 2 di notte! Fortunatamente ho perso solo 5 euro. Questo si che è festeggiare!

thanks friends, thanks Jacky and thanks to your mum too.
Huat ar! (spero non sia una parolaccia.)

Friday, February 12, 2010

i miss | i don't miss

E' passato poco più di un mese dalla mia partenza, e mi sto un pò preoccupando perchè la nostalgia ancora non esce fuori. Beh quello che non mi manca è sicuro l'inverno, il grigiore, il fatto di essere costretti a stare in casa perchè fuori fa troppo freddo. Non mi mancano i maglioni, né giacche, né i doppi calzini. Non mi mancano le facce tristi che ogni mattina si riversano per le strade, non mi manca il traffico, non mi manca incazzarmi per l'affitto e le bollette che non voglio mai pagare, non mi manca sentire al telegiornale che ogni giorno l'Italia va sempre più a rotoli, non mi mancano le FS e l'ATM, non mi mancano le serate in disco, non mi manca il cibo italiano, non mi manca la triste routine, non mi manca sbavare alle vetrine per vestiti che non posso permettermi, non mi manca il dialetto milanese, nemmen quello bergamasco, non mi mancano gli aperitivi dove ci si abboffa a gratis, non mi manca il politecnico, non mi manca uscire di casa con 50 euro, tornare e accorgersi di essere senza soldi e di non avere niente in mano! Non mi manca la quella sensazione di disgusto e di disagio che ogni mattina inzuppavo nel latte. Insomma la lista è infinita. Ad ogni modo forse qualcosa che mi manca c'è: mi manca il caffè, mi manca parlare italiano, non riuscire a esprimersi al 100% è estremamente frustrante, mi manca una vecchia amicizia, una di quelle che ti conosce così bene che non c'è bisogno che gli racconti 3/4 della tua vita per fargli capire come mai oggi non sei sorridente (qualcuno sa a chi mi riferisco), mi manca un pò di calore e contatto umano (qui sono un pò freddini eh), mi mancano le mie tazze trash, mi mancano le insalate di mamma, i simposi con papà, le chiaccherate con Flavio riguardo le sue milf, le liti con nonna e misurarle la pressione. Ad ogni modo, nella Lion City si riesce a sopravvivere benissimo, soprattutto grazie alle persone speciali che ho incontrato qui. Grazie Sup.

Sunday, February 7, 2010

parlando d'integrazione

In Singapore vivono tre differenti comunità tra cui quella cinese (che va per la maggiore), quella malesiana e quella indiana, solo una piccola parte appartiene al resto. Sono tre popoli con tradizioni completamente diverse tra loro, eppure come per magia qui convivono benissimo. E' vero, ci sono i quartieri-ghetto, ma qui le comunità non si rinchiudono all'interno di confini invisibili, qui ci si MESCOLA. Il sistema residenziale di Singapore è abbastanza squallido: la maggior parte dei cittadini vive negli HBD, edifici oltre i 10 piani con decine e decine di appartamenti all'interno. Mettiamo che su un piano ci siano sette appartamenti. Bene, a Singapore c'è una legge non scritta che dice che sullo stesso piano devo convivere famiglie di diversa origine. Quindi, ad esempio, su 7 appartamenti, 3 vanno ai cinesi, 2 agli indiani e altri 3 ai malesiani. Io sono scioccata. Singapore fa da sé leggi non scritte che trattano di integrazione. L'Italia è proprio pessima. Ad ogni modo, qui c'è un gran rispetto generale, ma comunque le scaramucce tra popolo e popolo ci son sempre, come tra atalanta e brescia. I cinesi parlan male degli indiani e dei malesiani, i malesiani parlan male degli indiani, e gli indiani stanno zitti. Per i cinesi, i malesiani sono come i "terroni" per chi vive nel nord Italia. Nonostante ciò, la parola xenofobia non si pronuncia mai e non si è mai sentito parlare di aggressioni a sfondo razzista. Oh povera Italia.

Tuesday, February 2, 2010

c'è chi...

stessa generazione, ma...
c'è chi va a messa...

...e chi è mal messa!

beh, che dire... ognuno ha il suo credo!
Grazie Yasin for the pic!

ho un naso estremo.